Rivolti degli accordi
Vuoi aggiungere profondità, varietà e naturalezza alla tua esecuzione? In questo articolo scoprirai tutto sui rivolti degli accordi.
Ultimo aggiornamento: 7 giugno 2024
Nota: questo articolo ti sarà ancora più utile se hai già una conoscenza di base degli accordi maggiori, minori e di settima. In caso contrario, leggi le nostre guide sugli accordi maggiori e minori e sugli accordi di settima.
I rivolti degli accordi sono presenti praticamente in tutti i generi musicali e consentono a chi scrive musica di far fluire una progressione armonica in modo unico e naturale.
In questo articolo ti spiegheremo cosa sono i rivolti e chiariremo altri concetti chiave come la nota fondamentale e lo stato fondamentale di un accordo. Scoprirai così quando, come e perché suonare i rivolti al pianoforte. Attraverso alcuni esempi tratti da vari generi musicali, ti mostreremo inoltre in che modo vengono utilizzati i rivolti.
Cosa sono i rivolti?
Il rivolto di un accordo, o semplicemente “rivolto”, si verifica quando le note dell’accordo sono riorganizzate in un ordine diverso, in modo che la nota più grave, chiamata basso, non sia più la fondamentale.
La fondamentale è la nota principale su cui si costruisce l’accordo e da cui quest’ultimo prende il nome. Un accordo allo stato fondamentale ha una sonorità naturale, mentre un rivolto evoca spesso un senso di tensione o movimento. Ecco per esempio l’accordo di Do maggiore con la fondamentale (Do) in evidenza:
In questo esempio, l’accordo di Do maggiore si trova allo stato fondamentale. In altre parole, la nota più grave dell’accordo corrisponde alla nota fondamentale.
Come si formano i rivolti e come si suonano?
Spostando la fondamentale dell’accordo all’ottava superiore, si ottiene un ordine diverso delle note, che prende il nome di primo rivolto. Per formare il primo rivolto di un accordo di Do maggiore, ti basta dunque spostare il Do un’ottava sopra, in modo tale che il Mi diventi il nuovo basso. Ora l’ordine delle note è Mi, Sol, Do.
Puoi ripetere questa procedura e creare un’ulteriore disposizione delle note. Ad esempio, spostando il Mi all’ottava superiore e facendo diventare il Sol il nuovo basso, otterrai il secondo rivolto dell’accordo di Do maggiore. Ora, l’ordine delle note è Sol, Do, Mi.
Il numero dei rivolti di un accordo dipende dal numero delle note che lo compongono: c’è un solo rivolto possibile per ciascuna nota che non sia la fondamentale. Dunque, la triade di Do maggiore (ovvero le tre note) ha due rivolti oltre lo stato fondamentale, mentre l’accordo di La7 (quattro note) ne ha tre e l’accordo di Sol9 (cinque note), quattro.
Perché la triade di Do maggiore ha solo due rivolti? Il modo migliore per rispondere a questa domanda è provare a formare il terzo rivolto e osservare cosa accade. Sulla base del modello precedente, per formare il terzo rivolto, prendiamo il basso del secondo rivolto e portiamolo all’ottava superiore:
Ora ci ritroviamo nuovamente con l’accordo di Do maggiore allo stato fondamentale, solo un’ottava sopra. Dunque, per le triadi, non esiste un terzo rivolto.
Nella musica pop, un rivolto si indica comunemente con il nome della fondamentale seguito da una barra obliqua (forward slash /) e dal nome del basso del rivolto in questione. Dunque, il primo rivolto di Do maggiore è Do/Mi e il secondo Do/Sol.
Se dovessi leggerlo ad alta voce, per esempio durante le prove della tua band, diresti: “Do su Mi” o “Mi su Sol”.
Quando e perché suonare un rivolto?
I rivolti sono un ottimo strumento per rendere una progressione armonica più fluida, permettendo un passaggio morbido e naturale tra un accordo e l’altro ed evitando salti bruschi. Chi compone musica utilizza spesso i rivolti per inserire note comuni tra due accordi consecutivi.
Un’altra tecnica diffusa consiste nell’utilizzare un rivolto per mantenere alcune note fisse, spostandone un’altra di un semitono o due. Ad esempio, passare da un accordo di Do maggiore allo stato fondamentale (Do, Mi, Sol) a un Mi minore in secondo rivolto (Si, Mi, Sol) significa semplicemente far scendere il basso di un semitono, da Do a Si. Questo crea un movimento progressivo gradevole, mantenendo inalterate le altre note.
Quali brani contengono buoni esempi di rivolti?
La maggior parte dei brani musicali contiene accordi in stato di rivolto. Puoi trovarli praticamente ovunque, ma qui ti proponiamo una selezione di pezzi in cui i rivolti emergono con particolare intensità.
Clocks — Coldplay
Questo è un esempio perfetto di come i rivolti possano cambiare l’effetto emotivo di un accordo. Le note dell’accordo spezzato iniziale compongono una semplice triade di Mi♭ maggiore, suonata però in primo rivolto (Sol, Si♭, Mi♭). Il risultato è una sonorità quasi malinconica. Il passaggio agli accordi successivi, Si♭ minore in secondo rivolto (Fa, Si♭, Re♭) e Fa minore allo stato fondamentale (Fa, La♭, Do), risulta del tutto naturale senza essere prevedibile.
Clair de Lune — Claude Debussy
Quando si tratta di accordi, Debussy scardina ogni convenzione. L’accordo di apertura in questa composizione dal sapore onirico è una forma particolare di primo rivolto, che aggiunge la fondamentale (Re♭) solo al termine della battuta. Il basso dell’accordo successivo sale poi di un semitono, trasformando questa progressione da inusuale a completamente naturale.
Continua a scoprire e a imparare! Prossime tappe e risorse utili
Ora che hai compreso meglio i rivolti, divertiti a suonarli al pianoforte! La nostra libreria di accordi contiene tutti gli accordi maggiori e minori più popolari. Qui scoprirai come suonarli allo stato fondamentale, in primo e in secondo rivolto.
Puoi inoltre approfondire la costruzione, l’esecuzione e l’improvvisazione con gli accordi direttamente nella app di flowkey. Buon divertimento!
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